Come ho avuto modo di raccontarvi in questo post le nostre vacanze della scorsa estate ci hanno portati in Toscana, in particolare a Marina di Bibbona.
Il nostro obiettivo però era chiaro, oltre al mare volevamo conoscere meglio questa regione che da sempre affascina i turisti stranieri tanto da essere molto spesso identificata come l’Italia. Così ci siamo organizzati per dedicare tempo all’entroterra organizzando gite a volte di qualche ora – giusto il tempo di prendere l’aperitivo in uno dei bellissimi borghi toscani – altre di una mezza giornata.
Un mattino, però una volta svegli, ci siamo sorpresi nel notare che fuori dal nostro balcone pareva imperversare il diluvio universale, trasformando quella mattina di luglio in un giorno di novembre complice una estate un po’ pazzerella. Così ci eravamo organizzati per una gita più lunga, possibilmente al coperto visto che con noi viaggiava anche il nostro bimbo e abbiamo puntato il dito sulla cartina trovando… Il Parco Archeominerario di San Silvestro!
Si tratta di un Parco molto particolare nell’entroterra non lontano dalla località marittima di San Vincenzo. Dico che si tratta di un posto speciale perché – letteralmente – è uno di quei luoghi che raccontano storie. All’interno di un contesto naturale suggestivo, tra le montagne e con il mare sullo sfondo il Parco è nato dalla storia di chi per secoli ha vissuto e lavorato nelle viscere della terra: le miniere.
L’attività mineraria è stata infatti per secoli – e anche per più tempo se si considera che qui si estraevano metalli fin dai tempi degli etruschi – la fonte di sostentamento delle popolazioni di questa zona. In miniera si lavorata per tutta la vita e attorno alla miniera si sviluppava la vita dei minatori, dalla nascita alla…morte! Tanto che una delle società minerarie che operava nella zona ad un certo punto aveva addirittura acquistato un appezzamento di terreno nel camposanto!
La vita dei minatori era difficile e faticosa eppure tutti vi hanno sempre lavorato con determinazione ed orgoglio. Ad un certo punto però qui in Toscana come altrove le miniere sono state ritenute non più redditizie ed abbandonate.
Da queste parti però non si sono arresi ed hanno trasformato la zona, comprese le vecchie miniere, in un bellissimo parco con percorsi di diverso tipo, da quelli naturalistici a quelli storici, esplorando le antiche miniere a bordo di un fantastico trenino giallo e camminando tra le rovine di quello che era un piccolo villaggio minerario completamente autonomo nel Medioevo.
In quella giornata noi siamo stati fortunati: il sole alla fine era spuntato proprio nel momento in cui terminava la nostra visita nel cuore della prima miniera e noi ci eravamo goduti il panorama e la passeggiata a piedi fino alla Rocca di San Silvestro.
Il nostro bambino – ovviamente – si era divertito un sacco sul trenino giallo e aveva cercato di convincerci a farlo salire su uno dei camion che ancora transitano su antiche strade trasportando sassi e altri materiali mentre noi eravamo rimasti affascinati dalle spiegazioni che la guida ci aveva fornito sulla vita dei minatori e sulle montagne circostanti.
La vista mozzafiato poi che permetteva di spingere lo sguardo oltre al verde delle montagne ci aveva lasciati senza fiato mentre ascoltavamo il racconto della vita di coloro che avevano abitato in quel paese minuscolo incastonato tra le montagne, trascorrendo un’intera vita tra pietre e cielo.
La nostra giornata, iniziata sotto a quello che pareva un diluvio universale ci aveva invece regalato un pieno di emozioni, storie e bellezza, andando perfino oltre le nostre aspettative! Uno di quei giorni in cui capisci perché gli stranieri amano così tanto venire in vacanza in Italia!! 🙂