Ok, diciamoci la verità, se vostro figlio cammina non è un vero bambino. Uno di quelli che urla, strilla e scalpita solo per fare due passi. Due minuscoli passi. Perchè i bambini che conosco io (leggete pure: mio figlio) di camminare non ne vogliono sapere.
Ed è sinceramente un problema. E’ un problema perchè per viaggiare bisogna pur sempre camminare. Magari meno, magari senza fretta, magari facendo delle pause di tanto in tanto, ma camminare si deve!
E quindi se vostro figlio, proprio come il mio, non cammina, ecco a voi 5 trucchi per convincere un bambino a camminare (se non vi servono significa che siete dei genitori fortunati):
1. Non mollate. Questo è, e sempre sarà, il primo consiglio valido per ogni situazione, problema o abitudine che vogliate dare al vostro bambino. Non mollate mai. Nemmeno se siete sfiniti, se state per mettervi a piangere dalla disperazione, voi non mollate. Lui deve camminare. Guai a cedere.
2. Portate una palla. E giocate a tirarla in avanti in modo da poterle correre dietro. Con questa tattica a Siviglia mio figlio di appena due anni avrà percorso 5 chilometri senza piangere, anzi divertendosi.
3. Fate una corsa. Sembrerete idioti agli occhi di chi vi guarderà e non capirà perchè un piccolo bambino e la sua mamma corrono invece di camminare, ma ho provato personalmente sulla mia pelle che camminare no, correre sì. E io, ancora oggi, mi chiedo e chiedo a mio figlio: perchè?! Però, almeno, funziona.
4. Fate il trenino. Sì avete capito proprio bene. Mettetevi in fila indiana e fate il trenino con tanto di sonoro “ciuff ciuff”. Certo, non è esattamente decoroso, ma pur di viaggiare io sono disposta a tutto 🙂
5. Cantate una canzone. Cantare una canzoncina (o anche due, dieci, cento, mille) distrae il bambino dal pensare che sta camminando e non correndo (vedi punto 3). Se siete stonati come me, pazienza. Qui non siamo a scuola di canto, ma il nostro scopo è CAMMINARE!
Quando vi accorgerete che il bambino è veramente stanco potrete:
- decidere di fermarvi a riposare su una panchina in una piazza
- sostare per un’ora o più in un parco
- fare una sosta per mangiare o bere
- prendere vostro figlio in braccio (se il suo peso lo consente)
- prendere il bambino a cavalcioni
- rientrare in hotel per qualche ora
- promettere una ricompensa a cui il bimbo tiene particolarmente (che ne so, un dolce, un giro in giostra, un piccolo regalo)
- prendere un mezzo di trasporto (autobus, taxi, carrozza, traghetto o bici.) Insomma quello che preferite in modo tale che possiate muovervi senza però camminare.
Rassegnatevi. Sì, rassegnatevi. Non vedrete tutto quello che avreste visto se fosse stati in vacanza da soli. Non ce la farete. E sarà bellissimo. Anzi, sarà ancora più bello.
Perchè sarete costretti a rallentare. A viaggiare lentamente. A godervi il tempo “morto” che in verità è il tempo giusto di un viaggio. Un viaggio in cui non si deve, mai e poi mai, correre.
E’ grazie ai miei figli che ho scoperto che così mi piace viaggiare. Lentamente. Chissà, magari piacerà anche a voi 🙂
Photo credit: Deabyday – Mamme al centro