È tanto, tanto bello avere un bimbo piccolo. La maternità (e paternità) cambiano sicuramente la vita, anche se è possibile procedere con continuità, moderazione e senso della realtà, unendo le nuove fatiche e soddisfazioni alle caratteristiche e ai ritmi della vostra vita precedente. Senza dubbio esistono però difficoltà oggettive a fare tutto come prima: un bambino richiede cura e ha esigenze diverse dalle nostre.
Succede, per esempio, che la vita di coppia o relazionale a volte (soprattutto all’inizio) sia messa a dura prova dalla presenza di un pupo che strilla e chiede attenzione. Che fare? Anzitutto: bisogna avere pazienza e resistere.
Qualcosina poi si può tentare, per vivere momenti di socialità doverosi e piacevoli. Tipo? Uscire a mangiare fuori, magari a pranzo, è sicuramente una buona idea. Basta seguire alcune accortezze, per evitare che la “scampagnata” diventi un horror movie, fatto di isterismi e delusioni.
Ecco qui di seguito alcuni preziosissimi, semplici consigli per andare a mangiare fuori con i pargoli senza dover temere il peggio (leggi: fughe precipitose a casa):
1) scegliete un ristorante con dehor; se il tempo permette di stare “outdoor” è meglio: quando il pupo gnaga si sentirà meno il suo lamentio. L’aria fresca fa bene e sicuramente ci saranno in giro più cose capace di distrarre il vostro “piezz’e’core”.
2) cercate un locale “sportivo”, dove servano cibo velocemente: potrete scappare in caso di forza maggiore e non dovrete gestire lunghe attese; così come potrete mangiare con calma, se serviti presto. Ovviamente i fast food sono fatti all’uopo, ma se la qualità del cibo non vi garba, sono ok le pizzerie, i running sushi, i ristoranti anche chic che fanno menu di lavoro, solitamente più ristretti e già lavorati. A Milano, per esempio, tutti operano così.
3) puntate sui luoghi frequentati da famiglie e bambini e affollati: nel caos, il caos si perde. E i vostri vicini di tavola avranno comprensione. Chi vi guarderà storto se il piccolo strilla, tra famigliole, padri, madri, nonne, nonni e zii.
4) portate un pezzo di pane: mangerete voi, proverà a mordicchiare il vostro piccolo e sarà più sereno. Si sentirà della partita. Fate solo attenzione che non ingerisca pezzi troppo grandi. Direte: perché portarsi un pezzo di pane se si va al ristorante? Perché può succedere che lo abbiano terminato, che abbiano solo grissini… Non si sa mai.
5) strumenti da avere sempre con se: giochino o pupazzetto, ciuccio (se non siete delle scuole di pensiero anticiuccio), biberon, pappette varie (omogeneizzati comprati o fatti in casa). Il passeggino (non ingombrante) o un marsupio possono aiutare, nel caso abbiate la necessità di allontanarvi dal tavolo col figliolo. Parcheggiate subito, fuori, se potete.
6) utile se uscita in compagnia di altri. Saranno vostri alleati, e se hanno figli vedrete come questi interagiranno con il vostro, regalandovi un po’ di tranquillità.
Detto ciò? Incrociate le dita, datevi da fare e… Buon appetito e buona fortuna!
2 commenti a “Pranzare fuori con un bimbo sotto un’anno senza impazzire”
consigli utili da tenere in considerazione quelle poche volte che decidiamo di “avventurarci” ad andare andare a cena con due bimbi piccoli (5 anni e 2 anni)…..!!!!
Ahahaha, avrei potuto scriverlo io 🙂 Effettivamente da quando sono mamma le uscite a cena si fanno sempre più difficili. Una regola però l’ho imparata: mai più il passeggino al ristorante. In alcuni posti è impossibile fare lo slalom tra i tavoli per mancanza di posto. Meglio il marsupio o la fascia porta bebè.