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Italia, strade, bicicletta.
Un trinomio evocativo di emozioni antiche che richiamano imprese mitiche, sportive, ma non solo, che hanno segnato indelebilmente la storia del Paese.
Celebrando il passato, si taglia di scatto il traguardo del presente dove la bici, da simbolo d’immaginario collettivo, è sempre di più espressione di un’esperienza personale e familiare.
Genitori e bimbi in sella, quindi, insieme alla scoperta della solare bellezza italiana, tra natura e paesaggi mozzafiato.
E sulla scia dei molteplici esempi positivi provenienti dal resto d’Europa, sono sempre di più le piste ciclabili sul territorio nazionale, all’insegna di un turismo slow, sostenibile e sicuro, capace di attrarre ciclo-famiglie nostrane e internazionali.
LA LUNGA VIA DELLE DOLOMITI
Immersa nello spettacolare cuore dei “Monti pallidi”, la ciclabile delle Dolomiti da Dobbiaco a Calalzo di Cadore (o viceversa) comprende un itinerario completo lungo 47,5 chilometri, alla portata di tutti, con una durata totale di percorrenza dalle 3 alle 4 ore.
Suddivisibile in diversi segmenti (Dobbiaco – Cimabanche, Cimabanche – Cortina, Cortina – Borca, Borca – Calalzo), il tragitto offre la possibilità di raggiungere la cittadina dell’Alta Pusteria dal Veneto, attraverso sistemi di trasporto integrato treno+bici e autobus+bici, per poi proseguire verso Cortina d’Ampezzo sopra il tracciato realizzato sulla vecchia ferrovia, fino a Calalzo di Cadore.
Maestosi e variegati, i paesaggi lambiscono il tour dei cicloturisti “dolomitici” come in un caleidoscopico museo naturale a cielo aperto: dalle Tre Cime di Lavaredo lungo la Valboite, tra torrenti, chiesette tardogotiche e laghi smeraldini.
Il percorso, con un 30% di sterrato e 70% d’asfalto, è generalmente piacevole (su www.ciclabiledolomiti.com è possibile consultare la cartina con dislivelli e distanze tra i vari paesi) e non presenta troppe difficoltà per i più piccoli.
Basta osservare poche, semplici, accortezze come mantenere bene la corsia di destra. Sulla tratta, per piacevoli pause ristoratrici e contemplative, si trovano fontane, aree di sosta e bar, alcuni ricavati nelle caratteristiche antiche stazioni ferroviarie.
LA CICLABILE DELLA VALSUGANA
Quella della Valsugana è una pista ciclopedonale, per lo più asfaltata, che collega la località nota per l’omonimo lago cristallino, Caldonazzo, e la splendida Bassano del Grappa.
Il percorso, trait d’union tra Trentino e Veneto con un sinuoso comun denominatore costituito dal fiume Brenta, si presenta adatto a famiglie con bambini grazie ai rettilinei con pochi cambi di direzione e dalle pendenze non proibitive, benché sia piuttosto lungo (82 chilometri per una durata complessiva di oltre 6 ore).
Per questa ragione è consigliabile pianificare un itinerario a tranche, pluri-giornaliero, abbinando magari la formula bici+treno.
Lungo il tragitto si ammirano paesaggi naturali da fiaba, che vanno dalla tipica campagna trentina, con piccoli borghi e fontane, meleti e montagne, a strette e verdi gole.
Non può mancare poi una visita al piccolo centro di Borgo Valsugana e uno stop presso uno dei primi “bicigrill” d’Italia, a Tezze.
LA CICLABILE DEL MINCIO
Con partenza dall’amabile cittadina cinta tra le antiche mura e le verdi acque del Benaco, Peschiera del Garda, questa ciclovia segue il corso del fiume Mincio per terminare, dopo quasi 45 chilometri, a Mantova.
Con un tracciato dall’andamento per lo più pianeggiante (su pista asfaltata), è una ciclabile adatta alle pedalate di famiglie con bimbi e, soprattutto, è un itinerario parecchio bello!
Sulla strada molte sono le opportunità di visita da non perdere, una su tutte lo storico Borghetto, frazione incastonata nel tempo del comune di Valeggio e inclusa nella lista de “I Borghi più Belli d’Italia”, con il suo ponte visconteo e i mulini.
Sul finire del percorso ci si avvicina alla meta mantovana per la via della Cittadella, passando poi tra il lago Superiore e quello di Mezzo, con un arrivo nel cuore maestoso della perla dei Gonzaga, piazza delle Erbe.
Giunti a destinazione, farsi mancare un tour della città, che è un vero e proprio museo urbano diffuso, sarebbe un delitto: piazza Sordello e Palazzo Ducale, la Camera degli Sposi, la basilica di Sant’Andrea, Palazzo Te, e tanta altra bellezza solo in attesa di essere ammirata.
LA CICLABILE DEL PARCO DEL DELTA DEL PO
In Emilia-Romagna, regione amica di tutte le tipologie di amanti delle due ruote e che offre una ricchissima selezione di ciclostrade e piste ciclopedonali più o meno brevi (alcune per adulti, altre adatte anche ai più piccoli), troviamo la proposta family più wild: la ciclabile del Parco del Delta del Po.
Da Comacchio verso i Lidi Ferraresi si snoda una fitta rete di pianeggianti itinerari tra paludi, boschi, canali, per un vero e proprio safari in bicicletta.
Tanti gli animali che, con un minimo di pazienza e attenzione, si possono avvistare: daini, tartarughe, cavalli, aironi e gli splendidi fenicotteri rosa nella Salina di Comacchio.
LA CICLABILE DEL PONENTE LIGURE
Di realizzazione recente, la ciclabile del parco costiero della Riviera dei Fiori è una pista lunga 24 chilometri (si prevede un’espansione nei prossimi anni) che collega Ospedaletti a San Lorenzo a Mare, passando per Sanremo.
L’itinerario (che propone un tracciato dagli standard elevati, interamente asfaltato, spazioso, con due corsie più una pedonale sul lato verso il mare) prevede, disseminati sul suo cammino, diversi bar, chioschi, aree di sosta, punti d’interesse e di noleggio non solo bici (a due e tre ruote) ma anche risciò, carrelli, seggiolini e giraffini.
Molti quindi i servizi offerti per la gioia di famiglie bici-munite con bimbi, che troveranno il percorso assolutamente calzante con le loro pedalate; pochi gli accorgimenti da tenere in considerazione, tipo evitare le ore più calde della giornata nel periodo estivo e portarsi un giubbottino per attraversare senza problemi le diverse gallerie umide sulla tratta.
LA GARDA BY BIKE
Con un primo tratto di due chilometri e mezzo (inaugurato a luglio 2018) che collega capo Reamol fino al confine con la provincia di Trento, la pista ciclopedonale del Garda si preannuncia tra le più spettacolari d’Europa.
Il progetto (di cui si stima la completa realizzazione per il 2021) prevede un anello interamente ciclabile lungo 190 chilometri, adatto a tutti, che circonda il lago costeggiando la Statale 45 bis Gardesana.
Punto di forza: i paesaggi mozzafiato e i punti sospesi in cui sembra di fluttuare pedalando sull’acqua.
L’attuale breve tracciato è percorribile anche di notte grazie all’impianto di illuminazione a led.