Le Cinque Terre sono un angolo di Liguria in provincia di La Spezia stretto tra la montagna e il mare, fatto di roccia e del profumo della salsedine.
Si tratta di cinque borghi – Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore – affacciati sul mare, situati in un ambiente talmente particolare da diventare Parco, tra natura incontaminata e paesaggi di incredibile bellezza che la mano dell’uomo ha contribuito a plasmare.
Difficile non conoscerle visto che sono uno di quegli angoli d’Italia – tanti a dire il vero – che il mondo intero ci invidia: la roccia che si tuffa nell’acqua, le piccole imbarcazioni dei pescatori a punteggiare l’orizzonte, le case colorate dei borghi, i terrazzamenti dove spuntano gli ulivi e i limoni color giallo intenso che fanno capolino dai muretti a secco.
Insomma, alle Cinque Terre ovunque vai sembra di stare in una cartolina, che tu sia semplicemente seduto al porto di Rio Maggiore o che tu decida di salire fino alla piccola Corniglia, questo tratto di costa stupisce per i suoi panorami ma anche per i suoi piccoli dettagli, in borghi che nonostante il grande afflusso di turisti in alta stagione hanno conservato i loro tratti caratteristici.
Noi ci siamo tornati dopo parecchi anni con un bimbetto al seguito e in questo post vorrei dare qualche consiglio per chi ha intenzione di visitare questa zona con i propri figli.
Lasciate a casa la macchina (e prendete il treno)
Inutile negarlo: le Cinque Terre non rendono certo la vita facile agli automobilisti, soprattutto se come me non siete di queste parti ma solo dei semplici turisti. Strade strette, curve e tornanti, pochissimi parcheggi… Insomma meglio lasciare a casa la macchina!
La cosa positiva però è che c’è un modo molto più semplice, rilassante ed ecologico per visitare questa zona: il treno!
Questi borghi affacciati sul mare sono infatti collegati da frequenti convogli che vi porteranno a visitarli tutti, senza dover pensare a dove parcheggiare la vostra vettura.
Se poi deciderete di acquistare la Cinque Terre Card potrete salire e scendere a vostro piacimento con costi abbordabili per tutta la famiglia, anche perché i bambini viaggiano gratis fino ai quattro anni.
Il mio consiglio è di parcheggiare a Levanto o La Spezia e poi esplorare in questo modo la zona: non ve ne pentirete!
Fermatevi a Monterosso tra sabbia e parchi gioco
Cercare la sabbia alle Cinque Terre è un po’ come cercare di abbronzarsi seduti in Piazza Duomo a Milano in novembre: non impossibile ma bisogna impegnarsi!
Se però volete far giocare i vostri bimbi facendoli correre a piedi nudi sulla battigia la direzione che dovete prendere è di certo quella di Monterosso.
In questo piccolo borgo oltre alla sua bella chiesa parrocchiale, troverete una piacevole passeggiata sul lungomare ed una sabbia scura dove i bambini potranno divertirsi a giocare, soprattutto se ci andate fuori stagione.
Se poi i piccoli viaggiatori dovessero avere ancora molte energie da spendere vi basterà spostarvi un poco più lontano dalla spiaggia e incontrerete un bellissimo parco giochi dove potrete fare una sosta, prima di prendere nuovamente il treno e dirigervi alla tappa successiva.
Vedere il tramonto su Vernazza insieme ai pescatori
Vernazza è un minuscolo ma pittoresco borgo abitato da nemmeno mille abitanti con un porticciolo che si incunea fin nell’abitato sotto l’antica Torre che pare far da guardia.
Molto suggestivo – e anche romantico – è aspettare il tramonto al porto, per vedere il sole che si incendia per poi tuffarsi nel mare lasciando spazio alla notte.
Se però siete in vena di romanticismo ma con voi ci sono anche i vostri bimbi provate a convincerli portandoli a vedere i pescatori che si radunano sugli scogli, proprio all’estremità del porto.
Di solito i bambini sono affascinati dai pesci e dalla paziente attività di questi appassionati del mare e in questo modo forse – ma dico forse – potreste riuscire a godervi anche qualche prezioso momento romantico a due.
Fate almeno un tratto di uno dei sentieri di trekking del Parco
Sono molti i sentieri delle Cinque Terre che permettono di scoprire questa zona a piedi, immersi nella natura tra panorami meravigliosi che si svelano all’improvviso e regalano piccoli momenti di poesia.
Alcuni di questi tracciati sono per escursionisti esperti ed attrezzati, altri sono percorribili anche da piccoli camminatori, il più famoso percorribile anche con i passeggini – che però al momento purtroppo è chiuso – è il Sentiero dell’Amore, conosciuto a livello mondiale.
Se i vostri figli sono abbastanza grandi da camminare – o abbastanza piccoli da poter essere portati in fascia o nello zaino porta bebè – organizzatevi per percorrere almeno un pezzo di queste antiche via, sono certa che non ve ne pentirete! Verificate però prima di partire le condizioni dei sentieri e le varie aperture rivolgendovi agli Uffici del Turismo o all’Ente Parco.
Bandite la dieta e fate colazione con la focaccia (e il cappuccino)
C’è un’usanza diffusa in Liguria che stupisce sempre chi non è di queste parti come me: la focaccia viene servita nei bar la mattina a colazione al pari di una brioche e consumata appunto insieme al classico cappuccino.
Dopo tutto forse non c’è molto da stupirsi perché trascorrendo qualche giorno da queste parti la focaccia la vedrete – e assaggerete – ovunque, ma se volete regalarvi un’esperienza davvero “locale” per una mattina mettete da parte biscotti e fette biscottate e regalatevi una tipica colazione ligure, con una focaccina ad accompagnare il cappuccio.
Sono certa che l’apprezzerete e ancora di più faranno i bambini, divertiti e sorpresi da questo inusuale combinazione di sapori. Provare per credere!
Infine se deciderete di trascorrere qualche giorno da queste parti il mio consiglio è soprattutto di dimenticare a casa l’orologio e girovagare senza meta, con l’unica preoccupazione di scendere ad una qualsiasi stazione e farvi stupire dalla meraviglia che vi aspetta appena oltre i binari.
Perché davvero le Cinque Terre sono un luogo da vivere, camminando ed esplorandole in libertà.
Un commento a “Cinque consigli per visitare le Cinque Terre con i bimbi”
Quest’estate ho percorso un piccolo tratto del sentiero dell’amore con mio figlio Alessandro di 10 mesi. In alcuni punti era ancora interrotto per frane. Devo dire però che con Ale nel marsupio me la sono cavata alla grande. Grazie per l’articolo e focaccia a volontà per tutti 🙂