Un viaggio per essere un viaggio deve insegnare qualcosa, altrimenti è soltanto una vacanza. Un viaggio deve essere anche un’esperienza da trasformare in ricordo da portare con noi nel bagaglio della vita. Tra le tante esperienze fatte quella alla miniera di Abbadia San Salvatore, credo che rimarrà nei ricordi per anni.
Il Museo Minerario di Abbadia San Salvatore
Abbadia San Salvatore è un paesino molto caratteristico situato in provincia di Siena sul Monte Amiata. Qui era conservata la bibbia manoscritta più antica del mondo che pesa ben 60 kg e di cui si può ancora ammirare una splendida copia manufatta. Ma ciò che c’è di più bello, oltre al paesaggio, le persone, il cibo e l’antica Abbazia è il Museo Minerario.
Infatti Abbadia San Salvatore è famosa per i suoi giacimenti di cinabro, sfruttati fin dall’antichità e che hanno trasformato questo borgo medievale in una moderna cittadina industriale dell’era moderna. Grazie a capitali italiani e tedeschi venne creato un vero e proprio distretto minerario con 12 siti di estrazione, che divenne il primo al mondo. E la miniera di Abbadia ne era il centro, quello più ricco e fiorente.
Almeno fino agli anni ’70.
Sì perché la richiesta di mercurio iniziò a calare, per motivi ecologici ma anche per l’arrivo della concorrenza che sbaragliò tutti con prezzi più bassi. E piano piano le miniere di estrazione si sono trasformate in quello che è oggi il Parco Museo Minerario del Monte Amiata, di cui il museo di Abbadia San Salvatore fa parte.
Grazie ad un’importante lavoro di riqualificazione e di messa in sicurezza il sito minerario della città è stato trasformato in un’esperienza unica. Non solo perché si visitano le miniere, si imparano molte cose sul cinabro e sui metodi di estrazione, ma soprattutto perché ci si immerge anima e corpo in quella che era la vita in miniera grazie alle parole dei minatori.
Le visite al complesso museale sono infatti guidate da ex-minatori che hanno lavorato in miniera una vita e ne conoscono tutta la fatica ed i pericoli. Grazie ad un grande plastico della miniera si inizia la visita per imparare a conoscerne la storia: i primi giacimenti, le fasi dell’estrazione, la lavorazione. Ma soprattutto si inizia a conoscere la vita dei minatori che iniziavano a lavorare anche prima dei 14 anni, spesso insieme al padre ed al nonno dopo uno spaventoso rito di iniziazione.
Dopo la visita alle sale con diversi macchinari e strumentazioni particolari, si scende dentro la miniera. Si indossa l’elmetto e ci si lascia avvolgere dalle tenebre, rischiarate soltanto dalla luce sulla nostra testa. Un buio assordante e soffocante che per i minatori rappresentava la quotidianità ed a volte anche la morte. E mentre si cammina seguendo i binari dove viaggiavano i vecchi vagoni, si ascoltano i racconti di come si svolgesse la giornata in miniera, delle diversi mansioni di ogni operaio, delle così dette “squadre della morte”, della relazione con il proprio compagno e con i topi.
E poi all’improvviso si rimane al buio. Il buio più buio che possiate immaginare ad ascoltare il tragico racconto di quando non era possibile tornare in superficie a causa di una frana o di un incidente. I minuti diventano ore e spesso le ore diventavano giorni.
Informazioni utili
Come dicevo all’inizio del post la visita alla Miniera di Abbadia San Salvatore è un’esperienza unica, molto toccante. Forse per bimbi più grandi di tre, anzi direi di 6, perchè ne possano cogliere tutta la profondità, sia in senso letterale che emotivo.
E’ aperta tutti i giorni dal 15 giugno al 1 novembre, festività incluse. Le visite guidate dagli ex-minatori vengono fatte tutti i giorni alle 10 ed alle 16 e sono incluse nel biglietto. Per maggiori informazioni visitare il sito del Museo delle Miniere.